Author/Uploaded by Roberto Mercadini
Indice Copertina Il libro L’autore Frontespizio La donna che rise di Dio Dio non è un santo L’onestà del serpente Storia di Caino il giusto La donna che rise di Dio Gli alieni di Sodoma L’imbroglione benedetto L’insegnamento della p...
Indice Copertina Il libro L’autore Frontespizio La donna che rise di Dio Dio non è un santo L’onestà del serpente Storia di Caino il giusto La donna che rise di Dio Gli alieni di Sodoma L’imbroglione benedetto L’insegnamento della prostituta Il profeta che non conosceva Dio Le donne che vinsero la guerra Il ladrone che divenne giudice I vincitori che chiesero pietà ai vinti Il bovaro che divenne re La saggezza figlia della lussuria La follia di contare gli uomini La teologa assassina Il profeta che fuggì da Dio Copyright Punti di riferimento Frontespizio La donna che rise di Dio Inizio del libro Copyright Copertina Il libro Può sembrare incredibile ma nella Bibbia, quando Dio sceglie una persona per affidarle una missione, si tratta quasi sempre della persona più sbagliata che si possa immaginare. Ordina a una coppia anziana e sterile di generare un popolo, chiama a sé un balbuziente perché diventi oratore e profeta, mette giustizia e verità nelle mani di ladroni e prostitute. Le figure più venerabili dell’Antico Testamento, come Abramo, Mosè, Davide e Salomone, sono in realtà segnate da una moltitudine di colpe, destinate a coprirsi di ridicolo. Dio stesso, il più delle volte, si rivela inaffidabile: dice una cosa e poi ne fa un’altra, prende decisioni di cui presto si pente, compie un’azione per poi tornare precipitosamente sui suoi passi. Qual è il senso di tutto questo? Ce lo racconta Mercadini, come solo lui sa fare. Trascinandoci in una carrellata di prescelti improbabili, ci guida tra le pagine ardenti delle Scritture e ci invita a riflettere sulla lezione che si nasconde in ciascun versetto: se ti trovi di fronte a un’impresa per cui ti senti impreparato, inadatto, troppo piccolo, non disperare. Perché nessuno, per quanto possa esserne convinto, può davvero conoscere la volontà divina. E magari Dio, dovendo scegliere uno fra tutti, sceglierebbe proprio te. L’autore Roberto Mercadini è nato a Cesena nel 1978. Con numerose date, ogni anno porta in giro per l’Italia i suoi spettacoli di narrazione e i suoi monologhi poetici. Nel 2023 è stato ospite fisso del programma di Rai 3 Splendida cornice. Per Rizzoli ha pubblicato Storia perfetta dell’errore (2018), Bomba atomica (2020), eletto Libro dell’anno da “Robinson”, e L’ingegno e le tenebre (2022). Roberto Mercadini La donna che rise di Dio E altre storie della Bibbia La donna che rise di Dio A tutte le donne che amo perché Dio le faccia ridere Dio non è un santo Dio è doppio. Voglio dire che ce ne sono almeno due: il Dio della teologia e quello della narrazione biblica. Il primo è perfetto, onnipotente, onnisciente, infinitamente amorevole. E, per questo, è inservibile ai fini di una narrazione. Nessuno scrittore sa cosa farsene di un personaggio che non può evolvere né tantomeno involvere, non rischia di morire, non ha bisogno di farsi domande perché conosce ogni risposta, ama tutti indistintamente. Se Dio è, secondo la definizione di Aristotele, “il motore immobile”, che cosa si può fargli fare in un racconto? Nulla; o non sarebbe immobile. E se è – citando ancora Aristotele – “pensiero di pensiero”, di quali azioni potrà rendersi protagonista? Di nessuna. Al più potrà pensare. E neppure pensare un’azione, bensì il pensiero stesso. Troppo poca avventura. Il Dio della narrazione biblica, al contrario, è un personaggio magnifico perché in continuo mutamento, pieno di difetti, di limiti, di paure, di scoppi d’ira, di meschinità, di eccessi. È questo che ha fatto scrivere al gesuita Jack Miles la frase: “Dio non è un santo”. Non solo. Nelle Scritture ricorre l’espressione “Adonai Echàd”, ossia “il Signore è uno solo”. Certo, per il monoteismo egli è rigorosamente uno solo. Una unica e unita unità. Ma è un’unità simile a quella di ciascuno di noi: piena di conflitti irrisolti, di laceranti divisioni interiori, di contraddizioni che torcono le viscere, di molteplice caos. Come vedremo in queste pagine, più e più volte Dio dice una cosa e poi ne fa un’altra; prende decisioni di cui presto si pente, compie un’azione per poi tornare precipitosamente sui suoi passi; agisce come puntando contemporaneamente a obiettivi diversi e, talvolta, opposti. Qui sta il fascino irresistibile del suo personaggio. E, d’altra parte, in questa doppiezza non è solo. Il Dio della devozione è sempre diverso da quello del racconto, in tutte le religioni. Pensate a Zeus. La mitologia lo descrive come un adultero sfrenato. Mente alla moglie spudoratamente e spesso non è neppure abbastanza scaltro o abbastanza fortunato da evitare di farsi scoprire. Rapisce le donne, le viola talvolta con l’inganno e talvolta con la forza. Non si fa remore di abbassarsi ad assumere forme animali o minerali: un toro, un cigno, una pioggia d’oro. Eppure, ciò nonostante, nella Grecia antica esistevano templi dedicati a Zeus. E una donna che si fosse recata a pregare presso di essi sarebbe stata considerata pia, non lussuriosa e fedifraga. Altrove è lo stesso. Odino, lo Zeus della religione norrena, nei miti è un imbroglione orbo. Tepeu e Gucumatz, gli dei creatori dei Maya, nel Popol Vuh sono due pasticcioni insipienti, costretti a procedere per tentativi. Secondo un mito del candomblé brasiliano, Obatala, il padre degli dei, dopo aver ricevuto l’incarico di creare il mondo, si ubriaca con vino di palma, cade addormentato e prende a russare rumorosamente; cosicché il lavoro deve essere iniziato da una divinità minore: Oduduwa. E via di questo passo. In tutto il mondo, in tutte le religioni, le narrazioni sacre sono impietose con gli dei, che pure vengono venerati devotamente nel culto. Non c’è un altro modo per raccontare seriamente, chiunque siano i personaggi. La Bibbia, però,