Author/Uploaded by Jurica Pavičić
Un dramma famigliare e un eccezionale affresco storico che non sacrifica mai, nemmeno per un secondo, la suspense di un buon poliziesco. Un libro notevole» (LE FIGARO) Attraverso questo dramma della scomparsa, Pavičić mostra una società in tumulto e intreccia magnificamente i piccoli eventi con gli sconvolgimenti storici (TELERAMA) «Acqua r...
Un dramma famigliare e un eccezionale affresco storico che non sacrifica mai, nemmeno per un secondo, la suspense di un buon poliziesco. Un libro notevole» (LE FIGARO) Attraverso questo dramma della scomparsa, Pavičić mostra una società in tumulto e intreccia magnificamente i piccoli eventi con gli sconvolgimenti storici (TELERAMA) «Acqua rossa» è la prova che ci sono ancora buoni polizieschi che sfidano le regole del genere… Un romanzo davvero eccezionale (KRIMINETZ) Un libro che rilegge in modo intelligente, sottile e non ideologico la storia dell’ex Jugoslavia (LES TEMPS) Pavičić trova il tono giusto per descrivere sia il dolore della scomparsa sia i dubbi esistenziali che scaturiscono dalla dissoluzione di un mondo (LE MONDE) Descrizione Quando la diciassettenne Silva scompare dal suo villaggio sulla costa dalmata si sta celebrando la festa dei pescatori. È un sabato di settembre del 1989 in una Jugoslavia morente e l’indagine viene affidata all’ispettore Gorky Šain. Ben presto le ricerche rivelano un ritratto più complesso e sconosciuto della ragazza: studentessa delle superiori a Spalato implicata negli ambienti della droga econ molti soldi a disposizione. E poi c’è un testimone uscito dal nulla, che afferma di averla vista comprare il biglietto di un pullman diretto all’estero. La Storia nel frattempo segue il suo corso; ciò che resta del regime di Tito sta crollando e il nuovo potere dà il via a una caccia alle streghe che non risparmia nemmeno le forze dell’ordine: Gorki Šain è obbligato a dimettersi e il caso viene chiuso. La famiglia di Silva è l’unica a non arrendersi, a continuare ostinatamente le ricerche e a voler trovare delle risposte. Solo molti anni più tardi, in una Croazia alquanto cambiata, un evento inatteso farà luce su quell’indagine… Acqua rossa è un giallo sociale potente e dai tratti epici. Accanto alla tensione del poliziesco mostra, in un grande narrazione, gli sconvolgimenti di quasi tre decenni della società jugoslava: caduta del comunismo, guerra civile, crollo dell’economia e dell’industria, investimenti stranieri, corruzione, turismo. I destini individuali che incrociano i traumi della Storia. Autore Jurica Pavičić è nato a Spalato nel 1965. È scrittore, sceneggiatore e giornalista. Dal 1989 lavora come critico cinematografico per vari giornali. È autore di sette romanzi, due raccolte di racconti, saggi sul cinema, sulla Dalmazia e sul mondo mediterraneo… Le sue opere sono state tradotte in inglese, tedesco, italiano, russo, francese e bulgaro. Con Acqua rossa in Francia ha vinto il Grand prix de littérature policière come miglior romanzo straniero, il prix Le Point du polar européen e il prix Transfuge du meilleur polar étranger. JURICA PAVIČIĆ ACQUA ROSSA Traduzione di Estera Miočić This book was published with the financial support of the Ministry of Culture and Media of the Republic of Croatia Si ringrazia il Ministero della Cultura e dei Media della Repubblica croata per il sostegno alla traduzione di questo libro Titolo originale Crvena voda © Jurica Pavičić i Profil Knjiga, 2017 Traduzione dal croato di Estera Miočić immagini utilizzate nella composizione della copertina © shutterstock progetto grafico di keller editore © 2022 Keller editore, Rovereto (Tn) ISBN: 9791259521002 www.kellereditore.it [email protected] Per ricevere informazioni sulle pubblicazioni presenti e future di questa e altre collane della Keller, sui tour di presentazione dei nostri autori e le promozioni, scrivete una mail a: [email protected] indicando nell’oggetto iscrizione newsletter contatti specifici per: librai: [email protected] giornalisti: [email protected] Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e per il suo utilizzo vi invitiamo ad attenervi alla normativa vigente in materia. Acqua rossa PRIMA PARTE La scomparsa di Silva UNO Vesna (1989) Vesna ricorda innanzitutto il tempo. Era un giorno di settembre, bellissimo e caldo, come se il cielo si beffasse di loro. Per tutto il pomeriggio un piacevole maestrale dal mare aveva rinfrescato il calore di quell’estate che non voleva finire. E quando scese il buio, nelle strade, cucine e stanze si infilò un piacevole brivido di freddo che preannunciava l’autunno. Vesna non ricorda solo il tempo, ma anche lo spazio. Ricorda la casa in cima al paese, nella stradina dietro la chiesa, la casa nella quale aveva trascorso la maggior parte della sua vita. Appena chiude gli occhi, Vesna vede la disposizione delle stanze, dei mobili, degli oggetti. L’ingresso dal loggiato, la veranda in vetro, il soggiorno, la cucina con il pavimento di piastrelle. Nel soggiorno un tavolo e di fronte al tavolo un divano con un rivestimento tutto liso. Nel corridoio un attaccapanni di metallo a muro. Vicino all’attaccapanni una porta. La porta della camera di Silva con attaccato l’avviso keep out. Vesna ricorda com’era il soggiorno. In un angolo c’era il televisore ei Niš. Sulla poltrona una pila di vestiti non ancora stirati. Alla parete era appeso un calendario con paesaggi canadesi, sopra la porta della cucina un’oleografia del buon Gesù dal capo leggermente inclinato, gli occhi umidi e assonnati e la barba lievemente ondulata. Con l’indice puntato all’insù era come se li avvisasse di quello che stava per succedere. È questo il ricordo della loro vecchia casa quel 23 settembre del 1989. Era un sabato sera e come ogni sabato stavano cenando insieme. Jakov era seduto a capotavola. Lei, Vesna, dalla parte opposta. I figli dal lato della veranda. Due figli. I gemelli Silva e Mate. Questa è l’immagine che Vesna ricorda. Tutti e quattro a casa, seduti a tavola con davanti la cena preparata da lei: fagiolini lessati, latterini fritti e pane. Sono seduti e mangiano come al solito, come se fosse una serata qualsiasi. Nell’angolo della stanza la tv trasmette il notiziario. Le notizie sono tempestose, tempi tumultuosi: gli studenti cinesi manifestano in piazza, in Romania il popolo è in rivolta,