La corona di ossa


 
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 Della stessa autrice
 nelle edizioni HarperCollins
 BLOOD AND ASH SERIES
 Sangue e cenere
 Regno di carne e fuoco
 THE DARK ELEMENTS SERIES
 Dolce come il miele
 Caldo come il fuoco
 Freddo come la pietra
 Lieve come un respiro
 THE HARBINGER SERIES
 Tempesta e furia
 Rabbia e rovina
 Grazia e destino
 COVENANT SERIES
 Tra due mondi
 Cuore puro
 Anima divina
 La vendetta degli dei
 L’ombra di Ares
 TITAN SERIES
 Il ritorno
 Il potere
 La lotta
 La profezia
 
 Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:
 The Crown of Gilded Bones
 Blue Box Press
 an imprint of Evil Eye Concepts, Incorporated
 © 2021 Jennifer L. Armentrout
 Traduzione di Sara A. Benatti
 Pubblicato in accordo con
 The Italian Literary Agency e Taryn Fagerness Agency
 Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti
 o persone della vita reale è puramente casuale.
 © 2023 HarperCollins Italia S.p.A., Milano
 eBook ISBN: 978-88-305-9209-4
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 Dedicato agli eroi: gli operatori sanitari, il personale delpronto soccorso, i lavoratori essenziali e i ricercatori cheinstancabilmente e senza sosta hanno lavorato per salvarevite e per far sì che i negozi di tutto il pianeta rimanesseroaperti, mettendo gravemente a rischio le loro stessevite e quelle dei loro cari. A voi, grazie.
 
 1
 «Abbassate le spade» comandò la Regina Eloana, e mentre si inginocchiava i suoi capelli brillarono al sole come onice lucente. I pavimenti del Tempio delle Camere di Nyktos erano intrisi dell’emozione priva di filtri, amara e calda, che lei emanava: un sentore di angoscia e rabbia impotente che si protendeva verso di me, mi pungeva la pelle e sfiorava quella… cosa primordiale dentro di me.
 «E inchinatevi di fronte… all’ultima discendente dei più antichi, colei che reca in sé il sangue del re degli dei. Inchinatevi di fronte alla vostra nuova regina.»
 Il sangue del re degli dei? La vostra nuova regina? Nulla di tutto questo aveva senso. Né le sue parole, né che si fosse tolta la corona.
 Un esile respiro mi bruciò la gola mentre guardavo l’uomo accanto alla Regina di Atlantia: il re era rimasto in piedi e sulla testa dai capelli dorati portava ancora la corona; le ossa erano di un bianco scolorito, non aveva nulla a che vedere con la corona dorata e scintillante che la regina aveva posato ai piedi della statua di Nyktos. Evitai di soffermare il mio sguardo sul tremendo sfacelo sparso sui pavimenti candidi, un tempo immacolati. Ero io la causa di tutto, io avevo mescolato il loro sangue a quello piovuto dal cielo che aveva colmato le sottili crepe nel marmo. Non guardai niente e nessuno: tutta la mia attenzione era concentrata su di lui.
 Chino su un ginocchio, mi fissava attraverso la V formata dalle spade incrociate sul petto. I capelli umidi, di un nero quasi blu sotto il sole di Atlantia, si arricciavano sulla pelle color sabbia della sua fronte. Gli zigomi alti e spigolosi e la curva fiera della mascella erano striati di rosso, così come le labbra che un tempo mi avevano spezzato il cuore. Quelle stesse labbra che grazie alla verità rivelata ne avevano poi rimesso insieme i frammenti. In ginocchio di fronte a me, immobile al punto di non essere nemmeno certa che respirasse, e con i suoi ardenti occhi dorati che fissavano i miei, mi ricordava un esemplare di quei felini selvaggi delle caverne dalla stupefacente bellezza, come quello che avevo visto da bambina, rinchiuso in una gabbia nel palazzo della Regina Ileana.
 Lui era stato tante cose per me. L’estraneo con cui avevo scambiato il mio primo bacio in una stanza fiocamente illuminata. La guardia che aveva giurato di sacrificare la propria vita per salvare la mia. L’amico che aveva osato guardare al di là del velo della Vergine per vedere chi io fossi veramente, e anziché chiudermi in una gabbia dorata mi aveva offerto una spada perché mi potessi proteggere. La leggenda ammantata di tenebra e incubi che aveva complottato per tradirmi. Il principe di un regno apparentemente perduto nel tempo e nella guerra, che aveva sofferto per orrori inimmaginabili e che eppure era riuscito a ricomporre i frammenti della persona che era stata un tempo. Il fratello che avrebbe fatto qualsiasi cosa, commesso qualunque azione per salvare la propria famiglia. Il suo popolo. L’uomo che aveva messo a nudo la propria anima e aperto il suo cuore di fronte a me, e a me sola.
 Il mio primo.
 La mia guardia.
 Il mio amico.
 Il mio traditore.
 Il mio compagno.
 Il mio consorte.
 Il mio cuore gemello.
 Il mio tutto.
 Casteel Da’Neer si inchinò di fronte a me e sollevò gli occhi guardandomi come se fossi l’unica presenza in tutto il regno. Per conoscere le sue emozioni non avevo bisogno di concentrarmi